Pochi giorni, tanto rosa, tanto celeste.
Partiamo dal rosa tenue, quello della Gazzetta dello Sport: dopo le dichiarazioni di Palazzi sul presunto coinvolgimento dell'Inter nell'inchiesta Calciopoli con l'accusa di illecito sportivo, il presidente Moratti si infuria col maggiore quotidiano di Sport nazionale. Queste le parole del presidente sugli attacchi della stampa: "Questa l'ho trovata una cosa molto antipatica, soprattutto perchè io avevo l'abitudine di leggere questo giornale rosa che invece, adesso, purtroppo deciderò di non leggere più perchè è stato talmente determinante e duro l'attacco, duraturo e calcolato, che sarebbe di cattivo gusto da parte mia continuare a soffrire in questa maniera".
Non tarda ad arrivare ovviamente la risposta della Gazzetta, con un editoriale del Direttore:
<<A Moratti, che continuo a considerare un galantuomo nonostante le accuse gravi e ingiustificate che mi riserva, chiedo solo di meditare su un passaggio delle sue dichiarazioni. Quello in cui, dopo aver evocato in toni altissimi la memoria di Facchetti, addebita a me e alla Gazzetta la paternità di un attacco "determinante, duro, duraturo e calcolato contro di noi e quindi a favore di qualcun altro", ovvero "non un'opinione ma una politica calcolata dalla direzione del giornale". >>
Al via dunque una discussione tutt'altro che a tinte rosa, anzi, rosso fuoco.
Decisamente un altro punto di rosa quello della seconda maglia della Juventus, presentata ieri insieme alle altre della prossima stagione nella nuova casa dei Bianconeri.
Ad indossare la maglia rosa, "estremamente particolare" a detta di Quagliarella (un modo gentile per dire che nun se pò guardà), il neoacquisto Andrea Pirlo, che ha ribadito di essere convinto della sua scelta e di voler riportare la società ai fasti che l'hanno sempre contraddistinta.
Senza offesa per il buon Pirlo, ottimo giocatore ma non di certo un campione in quanto a bellezza, visto che già la maglia non è uno splendore, non potevano farla indossare, tra i presenti ieri, a Marchisio o Quagliarella? Vi assicuro che l'effetto è un pò diverso, e ve lo dimostro:
Poi non dite che non ve l'avevo detto...
Tornando a fare i seri, occupiamoci ora delle sfumature celesti: mentre in Italia era piena notte, in Argentina si giocava la seconda partita delle tre del Girone A per i padroni di casa. Batista conferma il tridente schierato nel primo incontro e ancora una volta si è trattato di una scelta che non ripaga.
Il match infatti non va oltre lo 0-0: la Colombia, tecnicamente superiore alla Bolivia che pure aveva messo in difficoltà la nazionale di Messi&Co., non permette a quest'ultima di riscattarsi.
Il due volte Pallone d'oro Leo Messi sembra un altro quando gioca in Nazionale; Tevez non riesce mai ad essere incisivo; Aguero fa il suo ingresso nel secondo tempo, ma non può sempre sperare di risolvere la partita, e in questo non lo aiuta nemmeno Higuain, anche lui entrato nella seconda parte del gioco, ma che almeno ci prova. Unico a risplendere di luce propria sembra essere Romero, che in più di una occasione riesce a salvare il risultato.
Si dice che quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare: una cosa è certa, l'Argentina ora non può più scherzare.
Ultima ma non ultima, più azzurra che celeste, c'è una news che rimbalza nella notte: Pozzo ha fatto sapere di aver ricevuto una offerta economica importante da parte di De Laurentiis per Alexis Sanchez. La telenovela che ha come protagonista il cileno quando finirà?