mercoledì 30 novembre 2011

San Gennaro V. Sant'Antonio Conte

Ieri sera abbiamo assistito ad una delle più belle e chiacchierate partite di tutto questo campionato di calcio.


La Juventus, dopo il rinvio della gara che aveva destato perplessità, si è apprestata ieri sera a giocare una partita fondamentale in quel di Napoli, in un San Paolo gremito come nelle migliori occasioni (vedi le gare di Champions).


Le difficoltà erano parecchie per entrambe le squadre: la Juventus si è trovata priva di uno dei suoi migliori uomini, Claudio Marchisio, per squalifica, stravolgendo così i dettami tattici che avevano caratterizzato la formazione bianconera nelle ultime giornate, ma soprattutto sapeva di dover combattere contro una squadra che trova nel suo stadio e in San Gennaro il suo dodicesimo uomo; da non sottovalutare inoltre l'imbattibilità perpetrata dall'inizio del campionato e difficile da confermare in una partita del genere.


Il Napoli invece, dopo la fatica dovuta agli impegni di Champions che l'hanno portata seconda nel girone specialmente dopo l'impresa contro il Manchester City, ha dovuto fare i conti con l'assenza dell'ultimo minuto del suo Matador Cavani, che sebbene poco incisivo finora in campionato l'anno scorso rifilò proprio alla Juventus una tripletta.



Mazzarri perciò si affida a Pandev per sostituire l'uruguaiano, mentre Conte manda in campo dal primo minuto la scommessa Estigarribia, che dopo la splendida prestazione in Copa America ha avuto poche possibilità di dimostrare il suo valore.




Alla luce del risultato, entrambi i tecnici hanno avuto ragione.


Dopo un inizio di primo tempo che ha visto i bianconeri più motivati, è il Napoli che ha la prima occasione con un rigore segnato da Hamsik, ma lo slovacco, sceso addirittura negli spogliatoi per festeggiare, trova una sorpresa al suo ritorno in campo: l'arbitro Tagliavento, secondo regolamento, decide di ribattere il rigore e stavolta il calciatore la manda alta sopra la traversa, dovendo attendere qualche minuto prima di poter mettere la sua firma nel tabellino della partita. Napoli dunque in vantaggio, confermato poco dopo proprio dal macedone Pandev. Fine primo tempo 2-0 per i padroni di casa.






Nel secondo tempo la Juve reagisce subito con Alessandro Matri, al suo sesto gol stagionale, ma è di nuovo il Napoli che in un contropiede segna il 3 a 1 sempre con Pandev, che contro la Juve sembra essersi risvegliato dal suo ritardo e dalle polemiche della scorsa settimana con Mazzarri.
La Juve però non molla, continua ad attaccare e proprio Estigarribia realizza il gol del 3 a 2, per poi arrivare addirittura al pareggio con un Simone Pepe magistrale, in uno stato di grazia che lo ha portato a segnare sempre nelle ultime tre partite, specialmente contro la Lazio in cui la sua rete, proprio come l'anno precedente, si è rivelata decisiva per la vittoria.






Quello che ha stupito alcuni, o ha dato una conferma ad altri, è stato l'animo da vera vincente della nuova Juventus: i giocatori non hanno mai mollato (e c'è da dire che anche i tifosi non hanno mai smesso di crederci), arrivando ad un finale in cui l'ambizione rischiava addirittura di portare una vittoria.


Se Napoli aveva dalla sua San Gennaro, la Juve deve votarsi a Sant'Antonio Conte, che sta traghettando di partita in partita la Vecchia Signora a riscoprire il valore e l'ossatura di una squadra vera, che soffre ma non sa mollare, ed è forse questo che è realmente mancato alla Torino Bianconera negli ultimi anni.






Le uniche note spiacevoli, in una serata d'oro come questa, sono due a mio avviso: una difesa che deve ancora migliorare per arrivare ai livelli di eccellenza, ma soprattutto un Del Piero che fa male vedere in campo per soli 3 minuti.